Soglie di democrazia Di Ugo Morelli. Archivio Sezione Hic et Nunc Se si assume come metro di paragone una discarica di rifiuti industriali, fetida e velenosa, anche un letamaio di una casa di campagna può avere il suo profumo. Le nostre menti tendono a funzionare così. Quando si abbassa o alza la soglia di riferimento, la nostra mente, plasticamente, si adatta. In una stanza dove le sedie sono scomode e ce ne stiamo lamentando, qualora ci fosse l’avviso di un avvelenamento dell’aria che stiamo respirando in quell’ambiente, la scomodità delle sedie scomparirebbe come problema. Un servizio di bordo non proprio gradevole viene immediatamente trascurato di fronte ad una seria turbolenza, quando siamo in aereo. E allora se nessun politico che amministri la cosa pubblica si dispone mai ad andare in galera quando viene condannato nei diversi gradi di giudizio, di fronte ad uno che in galera ci va si sentono discorsi che tendono a fare di lui un eroe. Ecco uno dei più gravi danni che stiamo accumulando in questi anni in Italia. La soglia di riferimento di ciò che è consentito, in base al rispetto delle regole e delle istituzioni, si è clamorosamente abbassata e non smette di farlo. Eppure una società senza un buon equilibrio tra gli aspetti legali, sociali e etici delle norme non è più una società. Uno dei principali punti di forza delle autonomie locali del Trentino e dell’Alto Adige/Sud Tirol sta proprio in quell’equilibrio relativo e nella sua tenuta storica. Mentre le norme legali richiamano le sanzioni e la punizione come modalità di controllo, le norme sociali hanno la loro misura nella vergogna che una persona prova quando le trasgredisce e le norme etiche hanno il loro fondamento nel senso di colpa che interviene quando le violiamo. Se però accade, come può accadere, che si rompe l’equilibrio tra i livelli considerati e si abbassa o scompare, ad esempio, il senso di vergogna, diviene difficile salvaguardare un legame sociale fiduciario tra individui e istituzioni. I costi per i controlli e le sanzioni si moltiplicano e si può neutralizzare persino il senso di colpa. Le istituzioni sono molto sollecitate e possono rischiare la loro tenuta. L’abbassamento della soglia del valore della legge e la crisi di fiducia nei rapporti sociali ha molte cause e la situazione italiana di oggi è, purtroppo, un terreno di analisi che fornisce molto materiale. Pare importante soffermarsi su due aspetti che possono fare la differenza, sia nel causare la crisi che per affrontarla. Essi sono l’educazione e la responsabilità. Le istituzioni democratiche devono la loro forza alla loro capacità di contenere le differenze e per questo sono anche esposte e fragili: esigono perciò la tutela dell’educazione come manutenzione e rinnovamento dei valori. È necessario educare alla democrazia ad ogni livello. Solo da un diffuso impegno educativo può emergere quel senso di responsabilità che connette ogni persona alla propria comunità e alle proprie istituzioni attraverso l’impegno diretto e consapevole. Per questa via è possibile immaginare di innalzare la soglia di riferimento del legame sociale e della nostra civiltà democratica. |