Oliviero Barbieri e la casa dell'uomo Di Ugo Morelli. Archivio Sezione Hic et Nunc Se si voleva una prova dell’esigenza di situare la nostra ricerca di vie per il futuro a partire dalla storia più profonda del mondo alpino in cui viviamo, quella prova è disponibile al Mart di Rovereto. Le fotografie e il video di Olivo Barbieri illuminano di una luce inedita le Dolomiti e ne sviscerano la storia profonda, proiettandole nella contemporaneità. Il grande fotografo si è assunto l’impegno di narrare le Dolomiti e lo ha fatto con la sua inconfondibile poetica. Le immagini di Barbieri, essenziali e bellissime, collocano l’uomo nelle Dolomiti, come ha fatto notare l’assessore Mauro Gilmozzi introducendo la mostra. Si tratta di una restituzione che va oltre un’idea solo contemplativa del paesaggio e della natura. Quell’idea romantica è stata certo fascinosa, ma anche molto costosa. Ha prodotto, infatti, un orientamento a salvaguardare pezzi di mondo e di territorio come se fossero, come si dice, incontaminati e intoccabili, per fare di tutto e senza limiti nel resto della realtà. È invece necessario considerare che il paesaggio esiste perché gli esseri umani lo abitano e lo vivono e può continuare ad esistere solamente se si assumono scelte responsabili sulle possibilità e i limiti nell’abitarlo e nel viverlo. La ricerca delle condizioni per andare in questa direzione è impegnativa e difficile, ma per fortuna è iniziata, almeno in Trentino. Per questo l’attribuzione del riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità, a cui la mostra di Olivo Barbieri aggiunge un tassello decisivo in proiezione internazionale, è un’opportunità straordinaria da valorizzare. Ricongiunzione tra uomo e natura e proiezione internazionale sono due dei riferimenti decisivi per il presente e il futuro del Trentino. A questo bisogna aggiungere la bellezza. non tanto come stilema, come fatto esteriore, come decoro o come cartolina. Bensì come sostanziale modo di intendere il rapporto tra gli esseri umani e il mondo. Il mondo in ogni sua espressione, sia il mondo naturale che quello riguardante gli artefatti umani. La bellezza è certamente poesia, ma non è solo quello: riguarda la possibilità di vivere pienamente la propria esperienza di vita; di sperimentare un buon rapporto tra il mondo interno delle emozioni e il mondo esterno intorno a noi. Riguarda l’attrattività di un luogo sia per chi lo abita che per chi lo visita. E allora, per fare un esempio, la bellezza si realizza al punto di incontro tra le Dolomiti e il Mart: una risorsa naturale e un artefatto architettonico destinato alle arti e gestito con raffinata competenza, donando al Trentino una nuova identità. Barbieri è il maestro della verticalità. La sua opera sulle Dolomiti innalza ed esalta la loro bellezza ponendola in dialogo con le tracce umane più rilevanti, come gli insediamenti urbani delle grandi metropoli, perché entrambi sono la casa della donna e dell’uomo. |