Contro la ruggine della mente
Atelier dell'errore, Ettore Sottsass jr. e Ginette Caron ad Arte Sella Di Ugo Morelli Hic et Nunc Ci sono modi e modi di reagire agli eventi, sia a quelli ambientali che a quelli della vita personale. Alla base di tutto, comunque, pare esserci la possibilità per noi di non far arrugginire la mente. Una tendenza purtroppo spontanea e diffusa. Prima di tutto perché siamo fatti in modo da adattarci al conformismo che, anche quando produce effetti indesiderabili, ci rassicura. Poi perché le occasioni di pensare fuori dal seminato e di accorgerci di quanto sia problematico quello che diamo per scontato non sono molte. Viviamo un tempo di paura e di adeguamento all’esistente, incagliati in un eterno presente. Sono l’arte e la cultura a battere un tempo che può aprire gli occhi e togliere ruggine alla mente. Questi ed altri sono i propositi di Arte Sella con due eventi che tra domenica 28 aprile e domenica 5 maggio si propone non solo di rispondere progettualmente agli eventi calamitosi di fine ottobre 2018, ma anche di far riflettere sull’imperfezione e sulle differenze che sono i tratti caratteristici delle nostre vite e della nostra storia. Si comincia il 28 aprile con l’Atelier dell’errore e i ragazzi che con la loro piece teatrale raccontano le loro straordinarie opere visive, con una comunicativa prorompente, da grandi attori, capaci di far vivere profondissime emozioni. Guidati da Luca Santiago Mora che da 13 anni, come artista visivo ha dedicato un atelier ai bambini e ragazzi della Neuropsichiatria Infantile di Reggio Emilia. Santiago Mora sostiene di aver iniziato per caso e all’inizio gli sembrava un errore essere lì, con loro. Poi ha scoperto che loro si sentono quasi sempre errori, a causa di noi “normali”: a scuola, sull’autobus, alle feste di compleanno dove non vengono invitati mai. In atelier hanno disegnato sempre e solo animali. Animali immaginari che nessuno ha visto mai. Assieme all’Atelier dell’Errore due giovani di grande talento, Pietro Brunello voce e chitarra, Marco D’Orlando alla batteria e il violoncello di Mario Brunello. Si prosegue poi il 5 maggio con l’inaugurazione di un’opera di Ettore Sottsass jr. nei giardini di villa Strobele, all’interno di Arte Sella Architettura, che evoca una delle materie naturali più vitali, l’acqua, e la sua capacità di farci riflettere sui rischi e le possibilità della nostra esistenza nel tempo critico in cui viviamo. L’acqua come fonte della vita, bene prezioso nelle nostre mani di donne e di uomini che hanno messo a rischio il pianeta che è la nostra casa. Insieme all’opera di Sottsass, grande artista e designer sarà inaugurata l’opera di Ginette Caron “Non di solo pane”. Il Viaggio della Parola è iniziato nel 2015, presso il Padiglione curato dalla Santa Sede per Expo 2015, dove sulle pareti erano sospese le citazioni tratte dalle Sacre Scritture “Non di solo pane” e “Dacci oggi il nostro pane”, riportate in tredici lingue, con un progetto grafico, appunto, della graphic designer Ginette Caron. A conclusione dell’Expo Ginette Caron con Marco Imperadori, ordinario del Politecnico di Milano e Alessio Pesenti, marketing director della Nord Zinc, hanno pensato di far viaggiare le scritte, di lasciare che questo messaggio di pace, un inno alla riflessione e alla ricerca spirituale, potesse circolare per il mondo. Apprendere dagli errori e provare e riprovare; esercitare il dubbio; accogliere l’incertezza non solo come sodale della nostra esperienza ma come fonte della creatività e dell’innovazione necessarie; riconoscere le fonti effettive della nostra vita, come il pane e l’acqua, sono le condizioni per la nostra vivibilità, da sempre e soprattutto oggi. Abbiamo bisogno di nascere ad una nuova vivibilità con la natura di cui siamo parte e con gli altri che sono la metà indispensabile del nostro cielo possibile. Per riuscirci dobbiamo allenarci a scrostare la ruggine del tempo: non solo del tempo storico ma particolarmente del tempo mentale, e questa è la responsabilità principale di ognuno di noi. Soprattutto l’arte può fare questo per noi. |