Scivolare verso il basso

Di Ugo Morelli


Hic et Nunc


immagineGli esami di realtà, si sa, sono dolorosi. Mi hanno sempre fatto venire in mente un attraversamento di un roveto indossando un maglione di lana fine. Diventa difficile non lasciarci qualche filo di lana e non riportare una certa conseguenza per integrità del maglione e magari qualche graffio sulla pelle. Nel frattempo però l’attraversamento sarebbe comunque riuscito. L’immagine deriva forse dal fatto che l’esame di realtà, in inglese, si definisce “working through”, lavorare attraverso, cioè attraversare la realtà per cercare di capire. Quello che sta accadendo in Trentino, da qualunque punto di vista lo si guardi, se si conserva una seppur minima capacità di conoscere e capire, suscita profonde preoccupazioni. In modi non sempre meditati e ponderati è in discussione un intero impianto della civiltà autonomista. Ero a Milano prima e a Genova poi, per attività seminariali con professionisti e studiosi, e i partecipanti, nella maggior parte dei casi frequentatori abituali del Trentino come turisti, di fronte ai fatti relativi al cosiddetto convegno sul gender, hanno continuato a chiedermi cosa sta succedendo in Trentino. Come mai una società così accogliente, fino ad ora uno dei posti migliori per vivere in Italia, civile e solidale, esprime esclusione, chiude le porte a una parte dei suoi stessi residenti, carica cittadini che vogliono discutere con la polizia? Non si sa cosa rispondere e l’immagine di un’intera società vacilla. È perfino difficile spiegare il perché di un tale scivolamento verso il basso, in un tempo in cui sappiamo tutti con evidenza indubitabile che il nostro destino è la cultura della diversità e dell’integrazione. Chi pensa e agisce diversamente sa o non vuol vedere che è contro la storia, e sta solo ritardando i tempi o portando intere comunità fuori dal tempo in cui viviamo. Sia dal punto di vista della civiltà che dal punto di vista economico e sociale, mi hanno detto le persone che sono venute in vacanza in Trentino, non riusciamo a capire cosa stia succedendo. Siamo in un’epoca che vuole solo certezze anche dove è accecante cercarle e chi soffia sul fuoco di modelli di vita che ammettono una sola forma e una sola soluzione, chi non riconosce il valore del dubbio, è importante che sappia di star facendo il male della società in cui vive, soprattutto se occupa ruoli che influenzano le opinioni e i punti di vista di ampie fasce di popolazione. Chi governa e chi tutela l’ordine pubblico poi, svolge una funzione pubblica che include tutti i cittadini e le persone che vivono sul territorio e dovrebbe agire per rimuovere gli ostacoli alla partecipazione e all’espressione individuale e collettiva. Almeno in un paese democratico con la nostra Costituzione.