Credibilità

Di Ugo Morelli


Hic et Nunc


Ma guarda chi si vede! La credibilità. Dopo tanto tempo torna ad affacciarsi, forse per i corsi e ricorsi storici di vichiana memoria. Dopo la saturazione delle fake-news e la diffusa condizione dell’always on, del sempre connessi, sembrerebbe aprirsi qualche spiraglio di capacità di riflettere. Accade qui da noi che ci si accorga che un sistema, quello cooperativo, che tanta parte rappresenta della società e dell’economia, in parte per forza e in parte per capacità intrinseca di fare buon uso della democrazia, scelga una donna, Marina Mattarei, e il suo programma, per governarsi verso un’auspicabile e necessaria nuova stagione. Una riconnessione a un inedito livello della sobrietà e della valorizzazione del dialogo con la base sociale che ha un enorme bisogno di orientamento, di formazione e di riflessione. Quel consenso periferico che ha tacitamente legittimato le scelte, come rileva Luca Malossini, è parte integrante del problema delle democrazie oggi. Non basta il consenso del “popolo” per governare bene, ma sono necessarie salde regole istituzionali e rispetto delle prescrizioni statutarie e identitarie, unitamente alla valorizzazione della storia e della memoria, e a una strategia in grado di mettere a priorità i vantaggi competitivi distintivi per far vivere la tradizione al presente. Una rinascita riformista passa per quelle vie e l’attesa è che il nuovo governo della Cooperazione trentina porti avanti quella strategia. Non certo secondario in questo scenario appare il confronto sull’evoluzione del credito cooperativo che, a sua volta, merita una profonda riflessione. Sembra perlomeno importante partire da una considerazione che è persino nelle corde della Banca d’Italia e che dovrebbe tenere conto delle specificità delle economie locali, domandandosi quali sono e come si tutelano i vantaggi competitivi specifici di un’economia situata in un territorio, rispetto alle caratteristiche diverse, per logica e dinamiche, di un’economia dei flussi. Al centro della riflessione dovrebbero esserci le condizioni che più di altre possono consentire ad una società locale con forte tradizione cooperativa e solidale di autogovernare il proprio credito. Certo riformando profondamente i fattori che hanno generato le crisi che hanno portato a questa situazione, ma domandandosi quale soluzione sia la più appropriata per lo sviluppo delle società e delle economie locali. La credibilità, insomma, si conquista, soprattutto di questi tempi, anche rispondendo in modo adeguato a quale forma di governo convenga a una società, se si vogliono evitare le autoreferenzialità di élites politiche e le ubriacature delle folle popolari. La credibilità viene forse principalmente dalla sana riflessione.