Baldo-Unesco: anticipare il futuro
Di Ugo Morelli Hic et Nunc Il futuro arriva comunque. Possiamo solo attenderlo. Non è così per l’avvenire, ché almeno in parte possiamo sceglierlo. La promozione della candidatura del Monte Baldo ai fini della sua iscrizione nella lista dei beni naturali del Patrimonio mondiale dell’Umanità – UNESCO è un’azione per l’avvenire. Per la storia e le unicità distintive di carattere naturalistico e botanico, in una parola per la sua unicità ecosistemica, il Monte Baldo può diventare un patrimonio in grado di connotare tutto il Trentino, in un tempo in cui il paesaggio, l’ambiente e la natura sono fattori critici di tutela e potenti attrattori turistici ed economici. La promozione della candidatura è dovuta all’orientamento strategico del governo provinciale e, in particolare, dell’assessore Mauro Gilmozzi, già protagonista e artefice dell’iscrizione delle Dolomiti nella lista dei beni naturali Unesco. Anche l’alleanza con la Regione Veneto è un segno rilevante in un tempo in cui gli isolamenti sembrano prevalere sulle partnership. La particolare vocazione naturalistica dell’ecosistema del Monte Baldo e gli straordinari giacimenti della flora possono farne un fiore all’occhiello di tutto il Trentino e dell’intero arco alpino. Un tentativo era già stato fatto anni fa alla ricerca di una formula che ponesse al centro gli studi per la valorizzazione degli ecosistemi e ne facesse, allo stesso tempo, motivo per lo sviluppo di una originale attrazione turistica. Anche come valida alternativa alla crisi degli innevamenti naturali e alla conseguente difficoltà delle forme turistiche tradizionali. La discontinuità che è alla base di ogni effettiva possibilità di anticipazione del futuro per generare un avvenire possibile, passa oggi per una scelta: l’ecosistema, con le sue distinzioni riguardanti la natura, l’aria, l’acqua, il suolo, la flora, la fauna, sono o non sono l’effettivo fattore distintivo di un territorio? La maggior parte di coloro che ci preferiscono per venire in vacanza o per considerarci interlocutori, ma anche per viverci, come accade tra i residenti, pone al centro di come ci vede e delle aspettative, la natura, l’aria, l’ambiente e il paesaggio. L’importanza naturalistica del Monte Baldo e le sue fasce vegetazionali in un contesto di pregio e di protezione ambientale, possono non solo favorire l’accreditamento Unesco, ma porre il Baldo come uno dei fattori distintivi dell’intero Trentino, generando un alone virtuoso che risponda alla creazione di un nuovo racconto dell’intero sistema di offerta. La biodiversità del Baldo è un’area dall’oggettivo valore naturalistico eccezionale, punto di osservazione unico a livello mondiale del mutare della scienza, del clima, del patrimonio naturalistico e biodiversitario. Per queste e altre ragioni vale impegnarsi a sostenere la sua iscrizione a patrimonio dell’umanità Unesco.
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