Accade in Trentino

Di Ugo Morelli


Hic et Nunc


Pensiamo sempre che le cose che accadono altrove non ci riguardino. Il mondo è attraversato dal fenomeno della cosiddetta “post-verità”, dove notizie false o costruite ad hoc si affermano come se fossero vere, con costi elevati per il bene di tutti e per la democrazia. Accade però anche da noi e non è facile districarsi e affermare un ragionevole principio di esame di realtà. In questi giorni in val Rendena, a Carisolo, è in corso un montante dibattito sulla realizzazione di un impianto a biogas per lo smaltimento dei liquami degli allevamenti bovini e la produzione di energia. L’iniziativa è privata e il Comune è coinvolto per la concessione di un’autorizzazione. Quali sono gli antecedenti? Sono forse più importanti della questione attuale. Un modello di sviluppo attento al paesaggio, all’ambiente e al territorio avrebbe agito valorizzando le caratteristiche distintive dell’agricoltura di montagna, come qualche allevatore, anche in val Rendena, sta mostrando essere possibile. Così non è stato e, non solo negli allevamenti, si è diffuso, anche con il sostegno di finanziamenti pubblici, un modello di agricoltura industrial-padano. Gli esiti sono evidenti e la standardizzazione dei prodotti, insieme agli effetti indesiderati di quelle scelte sono sotto gli occhi di tutti. Le stesse comunità hanno assistito o partecipato alla trasformazione, anche in nome di interessi di piccolo cabotaggio, ma, come spesso accade, quando emerge un problema non se ne sentono responsabili. È importante chiedersi ora tra cosa si sceglie. Non si sceglie tra una valle incontaminata e una valle nella quale ci sono liquami da allevamenti industriali da smaltire, bensì tra una valle con quegli allevamenti e la forma migliore di smaltimento possibile. A tutti gli effetti e con ogni evidenza scientifica spandere il letame sui prati rende la valle penosamente immonda e invivibile. La forma più appropriata appare l’impianto a biogas, opportunamente collaudato e controllato nei modi d’utilizzo. Ma…..ecco il “ma”, della post-verità: come è accaduto con i vaccini, laddove una falsa notizia sta generando scompiglio e famiglie che irresponsabilmente e contro ogni evidenza scientifica non vaccinano i bambini, mettendo sullo stesso piano l’informazione scientifica validata e le opinioni di guru e santoni salutisti, anche in val Rendena un’opinione pubblica fomentata e disinformata sta affrontando in modo non appropriato un problema importante. L’attento ascolto delle conoscenze scientifiche sugli impianti a biogas può evidenziarne l’efficienza e l’efficacia, e la non incidenza sulla salute; le altre vie sono vittime dell’emotività e della disinformazione, quando non di false notizie messe in circolo per secondi fini. Solo la ragione e la conoscenza ci possono aiutare, soprattutto in un’epoca in cui la viralità di una notizia falsa rischia di trasformarla in verità, falsa.