Il paesaggio e le sue funzioni
Di Ugo Morelli. Hic et Nunc Un importante studio sul valore del paesaggio e sul rapporto tra conservazione e vivibilità, condotto in Trentino nella valle del Leno, è stato pubblicato dal Journal of Landscape Ecology (2016), Vol: 9 / No. 2. Interessante tra le altre cose è l’analisi del rapporto tra i punti di vista degli esperti, delle altre parti interessate e degli osservatori casuali. Marco Avanzini del Muse, con Stefano Bussolon, Letizia Caporusso, Geremia Gios e Ilaria Goio dell’Università di Trento, hanno cercato di comprendere quali funzioni e significati sono associati all’idea di paesaggio. Hanno verificato che il paesaggio svolge diverse funzioni e offre molteplici vantaggi per le società umane, confermando una consapevolezza che si sta affermando con forza. Gli effetti di una ridefinizione della visione del paesaggio, da contorno e panorama a spazio di vita, mostrano di poter cambiare sia gli interessi e le esigenze delle persone coinvolte sia l'uso e la gestione del paesaggio stesso. L'obiettivo della ricerca è stato studiare la conservazione del paesaggio in una particolare zona montuosa d'Italia, che richiede un approccio istituzionale, non generico. Utilizzando il metodo della valutazione contingente, l’analisi ha cercato di comprendere se esiste una relazione tra gli esperti e gli osservatori casuali del paesaggio. I risultati mostrano che la conoscenza diretta delle caratteristiche del territorio e del paesaggio aumenta la consapevolezza dell'importanza dei luoghi in modo significativo, e ha un notevole impatto su scelte e strategie di conservazione. Emerge quindi che il paesaggio svolge una varietà di funzioni diverse: è la fonte di prodotti per l’alimentazione fornendo il cibo, ma anche servizi immateriali, quali quelli relativi alla regolazione della qualità ambientale o la qualità estetica. Questa nuova visione evidenzia un cambiamento nelle aspettative delle persone e richiede una revisione delle politiche di conservazione e gestione del paesaggio in un quadro più ampio e più completo. Il paesaggio risulta vivo e si evolve continuamente in modo più o meno appropriato. Riflette le esigenze sociali ed economiche di una particolare società in un dato momento e coevolve con quella società. Spesso le modifiche apportate al paesaggio sono viste come una minaccia per i pregi e le caratteristiche qualitative esistenti; eppure il paesaggio per essere vivo deve essere vissuto. Da qui la rilevanza del principio di responsabilità e i limiti dello stesso concetto di conservazione. Di conseguenza, la conservazione non deve essere fine a se stessa ma un mezzo per raggiungere un livello appropriato di vivibilità. Il paesaggio alpino è il risultato di una complessa interazione e coevoluzione degli ecosistemi naturali e delle attività umane a partire da migliaia di anni fa. Si tratta di viverlo alla luce della memoria e del presente e guardando al futuro. |