Valori e riforma dell'autonomia

Di Ugo Morelli.


Hic et Nunc


La riforma dell’Autonomia è certamente una questione prevalentemente giuridica. Che se ne occupino gli specialisti è normale. È però possibile svolgere qualche pacata riflessione su quelle che sono le basi e le ricadute delle scelte che si stanno per fare, da un punto di vista dei significati e degli effetti che quelle scelte avranno sulla vita dei cittadini che vivono nelle comunità e nei territori autonomi. La cultura quotidiana, i comportamenti delle persone, l’educazione delle nuove generazioni, le modalità d’uso delle risorse, la socialità, le capacità individuali e le opportunità disponibili, in che rapporto staranno con le nuove forme istituzionali dell’Autonomia? L’autonomia è infatti una risorsa particolare che connette il personale e il collettivo, l’individuale e il sociale. Quando si pensa all’autonomia viene subito in mente lo spazio che ognuno ha per autoregolarsi, per esprimere adeguatamente la propria libertà di scelta e per cercare un proprio percorso nell’esperienza della propria vita. Autonomi però non si nasce. In particolare noi esseri umani abbiamo bisogno di un lungo percorso di dipendenza dagli altri, i nostri genitori e coloro che ci sostengono nella crescita, per giungere a un certo livello di autonomia. Diversamente dagli altri animali, infatti, impieghiamo molto tempo prima di potercela fare da soli. Proprio per questo, in ragione di quella dipendenza che ci forgia e allena, siamo diventati con molta probabilità una specie capace di creare e ricreare continuamente il mondo in cui viviamo. Si diventa autonomi, perciò, grazie agli altri, all’intersoggettività, alle relazioni che viviamo e che ci sostengono o ostacolano. Le istituzioni, insieme al ruolo degli altri, svolgono una decisiva funzione nel far sì che diventiamo più o meno capaci di autonomia. Che l’autonomia di ognuno dipenda dagli altri rende questa risorsa particolarmente fragile e esposta. Che cosa incide particolarmente nella fragilità? Il fatto che a renderci autonomi sono i valori a cui facciamo riferimento. Sia un singolo individuo che una collettività traggono la propria posizione autonoma dall’avere qualcosa che preme, di cui si ha cura, a cui si è effettivamente attaccati e che si vuole che duri nel tempo. Poche cose sono più labili ed esposte a usura come i valori, soprattutto se sono ripetuti e svuotati e non vissuti e praticati. Allo stesso tempo le mentalità che esprimono i valori possono essere particolarmente durature e somigliare a contenitori svuotati di sostanza e echeggianti rumori e simulacri del passato. In questo caso non sostengono più un’autonomia reale ma solo formale. Si tratta allora di approfondire i fattori fondativi e valoriali dell’Autonomia per validarne l’evoluzione, la portata e i contenuti, oltre a riflettere sull’ingegneria istituzionale che ne sarà il contenitore.