Credito cooperativo e comunicazione

Di Ugo Morelli.


Hic et Nunc

Intanto che si attende con ansia il decreto governativo relativo all'organizzazione del credito cooperativo, e mentre si assiste da più parti ad una deriva non certo confortante di uno dei capisaldi dell'economia e della società trentine, ancora una volta la capacità che viene dal basso, da chi lavora e per età e professionalità porta proposte innovative, mostra di essere la via per fare e cambiare le cose. Da molti anni Formazione Lavoro, che ora opera anche come Banking Care, è impegnata a formare i quadri intermedi delle banche di credito cooperativo. I partecipanti alla decima edizione del percorso Middle Management hanno concluso il loro triennio di formazione con una approfondita ricerca sulla comunicazione interna alle Casse Rurali e al sistema del credito cooperativo trentino. Un lavoro che costituisce uno spaccato dello stato delle cose e contiene importanti indicazioni per intervenire. La comunicazione impatta direttamente sulla produttività, sull'efficienza e l'efficacia organizzativa. Tutti gli studi evidenziano, infatti, una diretta interdipendenza tra i climi interni, la qualità comunicativa, la motivazione, la produttività e la soddisfazione dei clienti. Lo studio condotto sulla cooperazione del credito trentina conferma e sottolinea questa situazione. In particolare evidenzia, tra l'altro, la rilevanza che assumono oggi le tecnologie della comunicazione e i social network per fare banca con le generazioni più giovani e non solo. Ma quali sono le questioni più rilevanti per la riforma e lo sviluppo del credito cooperativo Trentino che emergono dalla ricerca? Si possono individuare in quattro ambiti. Prima di tutto la comunicazione tra organismi di governo e base sociale. Il vantaggio competitivo delle Casse Rurali è dipeso nel tempo dalla fiducia tra cooperativa di credito e comunità di appartenenza: il vero punto di forza. La cura comunicativa e relazionale di quel fattore non è stata quella che avrebbe potuto essere, aggiornandola all'evoluzione dei tempi. E la fiducia, si sa, è il lubrificante decisivo di ogni relazione di scambio. In secondo luogo, nelle comunità di lavoro interne alle Casse Rurali, alla vicinanza paternalistica tra direzione e collaboratori, si è spesso sostituita una pratica managerialista e tecnocratica, con decisivi deficit comunicativi, che ha inciso negativamente su motivazione e crescita di professionalità. Il terzo ambito riguarda proprio la rivoluzione dell'economia dell'accesso. L'accessibilità oggi sostituisce la materialità delle sedi e delle filiali e richiede una inedita organizzazione dei processi comunicativi che possono sostenerla. Emerge qui un decisivo ritardo nel modo di fare banca, che è collegato al quarto ambito, quello della consulenza personalizzata ed evoluta, intesa come ricerca continua delle condizioni di reciprocità con gli utenti, soci e clienti. Per essere pronti alle trasformazioni richieste dagli scenari nazionali e internazionali, la ricerca di questi giovani manager ha dato, dal' interno, importanti indicazioni., a volerle ascoltare ed accogliere.