Prendere parte

Di Ugo Morelli.


Hic et Nunc

Sembrava una festa a Cavalese qualche giorno fa. Eppure non si festeggiava nessuna tradizione e nessun idolo. O forse si festeggiava la democrazia e la partecipazione. Dal momento che una folla di persone molto rappresentative della Val di Fiemme si era ritrovata puntuale fin dalle nove del mattino, tanto da iniziare quasi in anticipo, come ha detto nel suo saluto il direttore dell’Apt Bruno Felicetti, ideatore dell’incontro La Fabbrica delle Idee. Un incontro pensato dall’Apt per favorire la riflessione comune e la ricerca di possibili idee e azioni innovative da mettere in pratica con il coinvolgimento delle diverse componenti sociali ed economiche della valle. Ora, non è che le idee si fabbricano: la metafora indica solo che si possono cercare, e che se le si cerca insieme è ancora meglio. Quell’incontro, infatti, è stato voluto per individuare insieme un progetto di valle, un progetto di futuro. La partecipazione giovanile è stata quella maggioritaria. Un‘occasione affinché le persone potessero esprimere le loro opinioni, confrontarsi, scambiarsi informazioni e soprattutto potessero conoscersi. Nelle comunità delle valli oggi ci si conosce poco, a causa di quell’effetto dell’individualismo diffuso, della concentrazione sull’eterno presente e dell’indifferenza, che rischia di fare del mondo una grande periferia urbana. Si tende, inoltre, a parlare molto, soprattutto contro qualcuno o qualcosa, e si ascolta poco. Tutta quella gente, disposta intorno a tanti tavoli, ognuno con un facilitatore, ha cercato le vie della partecipazione per qualificare l’offerta turistica, integrarla con quella commerciale e dialogare con l’industria e l’artigianato, in una valle che per fortuna non patisce il vincolo della monocoltura. Il confronto serrato che si è svolto durante quattro ore di incontro ha mostrato come non sia vero che le persone non partecipano se ne hanno l’effettiva possibilità. Le istituzioni non erano in prima fila e non ci sono stati discorsi formali ma la ricerca delle condizioni per andare alla sostanza. L’Apt, come azienda per il territorio, ha solo creato l’occasione per il confronto e la individuazione di idee progettuali. Nel momento in cui le idee sono state proposte dai portavoce si è sviluppata una riflessione finalizzata a definire le priorità da cui partire per procedere alla messa in pratica delle innovazioni. I campi principali di interesse e innovazione sono decisivi non solo per quella valle ma per tutto il Trentino. Si tratta della mobilità sostenibile; dell’integrazione di settori diversi per migliorare l’ospitalità; della caratterizzazione distintiva della produzione industriale e artigianale perché parli del territorio; della professionalità e del suo sviluppo mediante investimenti in conoscenza e formazione. Il confronto e anche lo scambio serrato sulle differenze sono stati produttivi. Mostrando ancora una volta come sia proprio vero che “la concordanza è il terreno di gioco delle menti ottuse”, come scrive il docente della Hebrew University di Gerusalemme, Yuval Noah Harari in un libro che tutti dovrebbero leggere: Da animali a dèi. Potrebbe persino apparire offensiva quella frase. Eppure di consenso e di unanimità ci si insterilisce e si muore.