Cesarismo e futuro del Trentino

Di Ugo Morelli.


Hic et Nunc

Il corrispettivo dell’individualismo dominante nella nostra società, è il leaderismo o cesarismo in politica. Fra le due dimensioni c’è purtroppo una corrispondenza che rischia di essere costosa per la riflessione e la programmazione necessarie a un futuro del Trentino. Per un pensiero e una prassi efficaci abbiamo bisogno di confronto, dialogo e partecipazione, oltre che di tanta conoscenza applicata. E invece assistiamo a forme di marketing di se stessi da parte di un significativo numero di protagonisti della governance locale. Quelle manifestazioni sono purtroppo coerenti con il clima generale del paese e non solo del nostro paese. La combinazione di fronte alla quale ci troviamo pare comprendere da un lato la ricerca ossessiva del consenso, che riduce quelle che dovrebbero essere chiare scelte legislative a procedure amministrative, quando non a immobilismo ostruzionista. Dall’altro comprende una propensione al leaderismo, con cui di volta in volta singoli protagonisti cercano di porsi al centro della scena per la propria visibilità, anche con scelte rischiose. L’idea di fondo è quella che si è affermata da qualche anno: si pensa che la soluzione dei tanti problemi esistenti, di fronte a una certa difficoltà di governo della complessità del presente, stia nel consegnarsi a un uomo solo capace di risolvere tutto. Questa aspettativa incontra collusivamente la disponibilità di non pochi politici a corrispondere e a proporsi, in un modo o in un altro. È il cesarismo che si combina col populismo. La partecipazione e programmi all’altezza dei tempi possono essere l’unica via, per quanto difficile, per contenere questa spinta che non promette niente di buono per il futuro.