Un'altro mondo è possibile

Di Ugo Morelli.

Hic et Nunc

Sembra una favola e invece è una storia vera. Una storia che fa onore alla tenacia di chi dal Trentino si impegna in un dialogo fattivo e concreto con alcuni paesi africani. A Nyahururu in Kenia la cooperazione internazionale del Trentino copre quasi tutto il welfare (scuole, ospedali, orfanotrofio, ragazzi di strada, progetto di riforestazione). Da quella regione non c’è emigrazione verso l’Europa. Dimentichiamo sempre la fatica esistenziale e la nostalgia irreparabile che prende chi emigra, affrontando una scelta lacerante. Sostenere lo sviluppo locale vuol dire affrontare anche quel problema. Quindici anni di collaborazione hanno generato, tra l’altro, un progetto di riforestazione che ha avuto come testimonial anche la scomparsa Wangari Maathai, poi diventata premio Nobel per la pace e commissaria dell’Unione Africana. Per tanti anni i cooperatori trentini hanno piantato piante con le comunità, introducendo anche la festa dell’albero a livello nazionale.  Con il passar del tempo l’attenzione è stata rivolta alle possibilità di sviluppare una cucina efficiente, che bruci meno legna, risparmiando gli alberi, e che scaldi di più le baracche o capanne. Le comunità vivono, infatti, alle pendici del Monte Kenya a. 2300 metri di altitudine. Anche in questo caso l’innovazione introdotta è stata una piccola stufa a olle con le pietre refrattarie facilmente reperibili in natura. Sin qui l’apporto della cooperazione trentina. Poi è arrivato il “malanno” di un bambino di nome Kamau che s’era divertito a nascondere la spesa nei diversi meandri della capanna. Come capita a tutti i bambini, non s’era più ricordato dove aveva messo tutto ed in particolare le “uova da cova” che sono molto preziose e parecchio costose. Kamau, per la sua marachella ha subito anche rimproveri impegnativi da parte del padre. Una certo tempo dopo, però, sono sbucati dei pulcini da sotto la stufa, dallo spazio dedicato a contenere la legna da essiccare o ad asciugare le calzature. Ipsia del Trentino e Fondazione Fontana, con il contributo della Provincia Autonoma di Trento hanno colto il senso dell’innovazione occasionale e provvidenziale e realizzato 3 prototipi in 3 villaggi diversi e poi più di un centinaio di stufe. L’effetto sul regime alimentare delle famiglie locali, grazie alla disponibilità di polli, è stato così evidente che ora è arrivato il Green Innovation Award dalle Nazioni Unite. Il 4 dicembre in un convegno in Vaticano sull’economia domestica l’iniziativa sarà discussa con la presenza di Papa Francesco. Quando fa sul serio la cooperazione può dare gambe (o zampe!) alle idee.