Seppur che siamo primi nel paesaggio

Di Ugo Morelli.

Hic et Nunc

Il paesaggio è dentro di noi oltre che intorno a noi. Lo abbiamo detto più volte e pare sia vero in modo molto concreto. Se il paesaggio è il nostro spazio di vita, quello spazio che noi stessi creiamo, vuol dire che è acqua, alberi, città, strade, ma anche aria, l’aria che respiriamo. Ebbene, secondo i dati raccolti dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, nel Rapporto 2013 sulla qualità dell’aria in Europa, circa il 90% delle persone che vive nelle città dell’Unione europea è esposto a livelli di inquinanti atmosferici ritenuti nocivi per la salute dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il rapporto evidenza anche il rischio per l’ambiente dovuto alla eutrofizzazione, un processo dannoso per gli ecosistemi che avviene quando è presente un’eccessiva quantità di azoto. L’eutrofizzazione è un pericolo che riguarda, secondo il progetto, la maggior parte degli ecosistemi europei. I nuovi studi hanno dimostrato che le sostanze inquinanti presenti nell’atmosfera possono essere dannose già a livelli minori di quello che si credeva in precedenza, in particolare per problemi respiratori, malattie cardiovascolari e una minore aspettativa di vita. I dati riportati in un comunicato dell’Agenzia, riferiti al periodo tra il 2009 e il 2011, sostengono che ”fino al 96 % degli abitanti delle città è esposto a concentrazioni di particolato fine (PM 2.5) superiori ai limiti delle linee guida dell’OMS e fino al 98 %  esposto a livelli di ozono (O3) superiori alle linee guida dell’OMS.” Per molte persone la qualità dell’aria costituisce una della maggiori preoccupazioni. Gli studi dimostrano che un’ampia maggioranza dei cittadini è consapevole dell’impatto della qualità dell’aria sulla salute e chiede alle istituzioni di intervenire a livello europeo, nazionale e locale, anche in tempi di austerità e difficoltà. Chi vive nelle zone rurali, secondo il rapporto, non è esente da rischi, perchè anche alcune di queste sono esposte a livelli pericolosi di inquinanti. Questi dati possono essere messi in relazione a quelli dell’ultimo Rapporto BES 2013 (benessere equo e sostenibile) dell’Istat che, nella sezione Paesaggio e patrimonio culturale, indaga la percezione di evidente degrado del paesaggio, da parte delle persone, nel luogo in cui vivono. In questo caso il Trentino risulta il territorio meglio collocato nella classifica italiana. A fronte di un dato medio nazionale che vede il 18,3% degli intervistati lamentare un grave degrado del proprio paesaggio (in Campania si arriva sopra il 30%), in Trentino si rileva il dato più basso d’Italia, il 6,8%. Due considerazioni, tra le altre, se ne possono ricavare. La prima porta a dire che la virtuosa combinazione tra cultura ambientale della popolazione e politiche pubbliche volte alla salvaguardia del paesaggio, combinate con la storia e la memoria, danno buoni frutti rispetto alla vivibilità percepita. La seconda è che tutto questo non basta, perché in Europa non siamo un’isola e perché ci vuole impegno e perseveranza per andare decisamente nella direzione della tutela e della valorizzazione del paesaggio, dell’ambiente e del territorio.