A PARTIRE DAL CUORE – mein herz, Fies 2013

Di Ugo Morelli.

Hic et Nunc

Ogni luogo è il cuore del mondo e il cuore pulsa a Fies, in questi giorni. Un luogo può essere il posto da dove guardare il mondo o può essere guardato dal mondo. L’arte e l’arte della performance e della danza possono aprire le menti e connettere i luoghi al mondo. Quando la cultura riesce a fare questo, null’altro ha da darci. Mein Herz è il titolo del programma della trentatreesima edizione di Drodesera che si svolge alla Centrale Fies a Dro dal 26 luglio al 3 agosto 2013. Il “mio cuore”, appunto. Ritenuto nei secoli il centro delle emozioni di noi esseri umani, il cuore rimane oggi una metafora per indicare i nostri universi interiori nelle loro profonde e a volte oscure espressioni. Pur non rinnegando mai la forza e la leggerezza originaria del teatro di strada, il programma annuale di Fies si distingue per due aspetti decisivi: la costante attenzione a cambiare e la ricerca di connessione con la ricerca e le avanguardie a livello nazionale e internazionale. “Pompare sangue nuovo” potrebbe essere l’idea guida di quest’anno. Il presente in cui viviamo non è facile da abitare, non possiamo scendere, né possiamo tornare indietro: gli errori sono errori e possiamo solo elaborarli, ascoltando il nostro mondo interno e cercando di imparare qualcosa di nuovo. Una performance in programma a Fies, quella ideata e curata da Alessandro Sciarroni, dà bene l’idea di questa nostra condizione. I nostri “oggetti interiori” che non sono cose fisiche, com’è noto, ma possono pesare e incidere più di quelle, entrano nelle nostre vite in modi surrettizi o con prepotenza: l’arte ce ne può mostrare alcuni e metterci di fronte ai nostri vincoli e alle nostre possibilità. Se la sappiamo ascoltare, in particolare la performing art, ci aiuta a connettere mondo interno e mondo esterno e ci aiuta a fare i conti anche con i nostri mostri e i nostri fantasmi, oltre che a godere delle nostre bellezze. Accade nello spettacolo della Societas Raffaello Sanzio – Romeo Castellucci, Attore il tuo nome non è esatto, dove le potenze interiori che spesso letteralmente ci possiedono si esprimono in presa diretta mostrando noi a noi stessi, come diversamente non ci saremmo compresi. Del resto il programma di Fies di quest’anno lascia spazio alla performing art e alla sua capacità di narrare il tempo presente, grazie alla relazione che è stata creata con due importanti figure del settore come Nico Vascellari e Denis Isaia. Una provincia del mondo, come Dro e il Trentino, insomma, trovano in questo scenario distintivo e inventato dal nulla da una tenace volontà artistica e culturale, un laboratorio che ha molte unicità. Tra queste: la produzione, la sperimentazione e il fitto dialogo con un pubblico giovane e di provenienza eterogenea. Aggirarsi per gi spazi interni e esterni di Fies in queste sere vuol dire respirare un’aria di curiosità, di apertura, di ricerca, che si colloca ai primi posti in Italia e in Europa. Questo riteniamo che debba fare la cultura: aiutarci a guardare oltre; ibridare linguaggi e pensieri diversi; alimentare le menti con il cibo più prezioso: la capacità di pensare e di pensarsi. In fondo questo, forse, significa saper ascoltare il proprio e altrui cuore.

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