Animazione territoriale e sviluppo appropriato

Di Ugo Morelli.
Archivio Sezione Hic et Nunc


Da tempo abbiamo provato a sostenere che è necessario cercare, attraverso la progettualità sociale e la capacità di iniziativa delle comunità locali, una via appropriata a un nuovo modello di sviluppo. Quando le cose cambiano profondamente e in fretta, come accade in questo tempo, tendono a prevalere l’ansia e le difese, che di solito procedono insieme. Mentre l’ansia induce perlopiù all’immobilismo derivante dalla paura della fine delle risorse abbondanti, le difese cercano vie di fuga facili e ingannatrici. Riguardo alla ricerca di un modello di sviluppo appropriato le difese si chiamano decresita, oppure conferma del modello vigente. In entrambi i casi si fugge dal problema: nel primo spesso non si considera la ricerca della propria autorealizzazione da parte delle persone e il bisogno di creare economie soddisfacenti; nel secondo caso si fa come se non ci fosse l’esigenza di tutelare le risorse e utilizzarle in modo che non se ne pregiudichi l’uso per il futuro. La progettualità sociale e l’impegno attivo e creativo, però, non sono spontanei; richiedono di essere promossi e sostenuti. Proprio con questo intento è in atto un confronto importante sull’animazione territoriale che vede coinvolti Assessori provinciali come Gilmozzi e Olivi e consiglieri come Michele Nardelli, con lo scopo di sviluppare strategie di intervento concrete. Se le persone e il territorio sono individuate come le risorse principali, vale la pena tenere presente che i fattori critici per ridisegnare un modello di sviluppo appropriato, oggi, possono essere la conoscenza e le tecnologie. Se quel modello di sviluppo dovrà essere leggero, appropriato e partecipato, proprio per tutelare il territorio e valorizzare la vivibilità, deve partire dall’esigenza di aumentare il livello di conoscenza circolante e investita. Deve affrontare la passività sociale e la disposizione alla dipendenza che si è affermata negli anni che abbiamo alle spalle. Deve valorizzare le tecnologie per aumentare l’accessibilità e creare forme innovative e appropriate di sviluppo. I temi che l’animazione territoriale mira ad affrontare e a svolgere in ogni Comunità di Valle sono: il riconoscimento dei valori e delle specificità territoriali di ogni sistema locale; l’accompagnamento degli attori locali nell’analisi delle vocazioni territoriali; il sostegno alla creazione di reti e alleanze tra attori pubblici e privati, nell’individuazione di strategie di sviluppo condivise e sostenibili; la creazione di relazioni fra territori per abitare in maniera attiva e creativa un presente sempre più interdipendente. Animare, in tal senso, vuol dire aumentare i saperi diffusi oltre a valorizzare le risorse esistenti; dotarsi di metodologie di azione capaci di incidere effettivamente nella progettualità sociale e economica; favorire la creazione di sistemi di relazioni al sostegno della vivibilità e di progetti di sviluppo locale. In una fase di profonda trasformazione l’animazione territoriale può essere una via per diventare protagoniste del proprio destino da parte delle comunità locali.